The Torrecchia estate, rich in medieval and Roman history, boasts diverse habitats fostering lush biodiversity. Recognized as a "Natural Monument" in 2007 with WWF support, it is protected by the Lazio region, the European Environment Agency, UNEP, and the IUCN for its exceptional archaeological and ecological significance.
Nella tenuta ci sono oltre 250 ettari di bosco. Le essenze sono molto varie. Sono presenti differenti specie della famiglia delle querce come la quercia da sughero (Quercus suber), la roverella (Quercus pubescens), il cerro (Quercus cerris) o il leccio (Quercus ilex).
Queste essenze selvatiche essendo protette, è possibile vederle coabitare con essenze di nocciolo (Corylus avellana), viburno (Viburnum), biancospino (Crataegus monogyna) e di pungitopo (Ruscus aculeatus). All’interno della tenuta, dieci querce da sughero, la cui circonferenza supera i quattro metri, sono state classificate come “alberi monumentali” dal Corpo Forestale dello Stato.
L’escursionista accorto potrà anche apprezzare una particolarità caratteristica del luogo: il tappeto di Ciclamini di Napoli (Cyclamen hederifolium) che ricopre una parte del bosco.Da notare anche la presenza del carpino bianco (Carpinus betulus), dell’orniello fiorito (Fiaxinus omus), dell’acero campestre (Acer campestre), del corbezzolo (Arbutus unedo), del faggio (Fagus) e del tiglio (Tilia).
Proveniente da materiale vulcanico dei Colli Albani, il terreno è costituito principalmente da miscele di rocce effusive e piroclastiche, come ad esempio il tufo vulcanico.
La protezione dell’ecosistema di Torrecchia ha permesso la formazione di un habitat privilegiato per un’importante fauna selvatica. Non è raro incontrare volpi, fagiani, lepri, istrici, tassi, ricci, merli, tortore, quaglie, colombacci, beccacce, capinere, tordi, aironi guarda-buoi, upupa, gufi, falchi pellegrini, poiane, svassi e tarabusini. In certe annate si è potuta notare la presenza del più misterioso dei predatori: il lupo.