Nel 1991, il principe Carlo Caracciolo e sua moglie Violante Visconti fecero appello al celebre architetto Gae Aulenti per trasformare il vecchio granaio del seicento in una villa sobria ed elegante.
Il pittore Tullio Pericoli ha ugualmente contribuito all’opera. All’interno delle mura del castello, il gioiello del luogo è indiscutibilmente il romantico giardino inglese di circa due ettari. Il giardino fu inizialmente progettato da Lauro Marchetti, curatore dei giardini di Ninfa, ed in seguito fu sviluppato e mantenuto dal celebre paesaggista inglese Dan Pearson.
Una totale libertà sembra essere la filosofia del luogo definito “selvaggio curato”, grazie ad una panoplia di verde e bianco con sfumature di blu e rosa. Un’arte del giardinaggio dove la mano dell’uomo si erge impercettibile in modo tale da mantenere un sentimento di natura selvaggia all'interno di un giardino romantico unico.
Le infiorescenze d’un bianco puro si delineano attraverso li glicine “Wisteria Floribunda”, le ortensie, i gelsomini, le rose “Sally Holmes”,” Iceberg”, “Alfred Carrière”, le digitali, le anemoni del Giappone, le aquilegie e i fiori annuali per le aiuole fiorite.
Dei giochi di cascate con gunnera, gigaro, iris, ninfea e melograno partecipano a questa scenografia romantica.
L’allievo di Dan Pearson, Stuart Barfoot, fu ingaggiato nel 1999 per perpetuare la sua opera e ha continuato con la stessa sensibilità nel rispetto del quadro naturale estendendo le sfumature dei colori al porpora.
Dal 2013, Angelo Mariani e Angelo Alessandroni, entrambi formati da Stuart, si occupano della manutenzione del giardino proseguendo il progetto iniziale.
Attualmente è in atto un progetto d’estensione del giardino inglese legato alla ristrutturazione della cappella di Santa Maria di Torrecchia.
Scopri i giardini incantevoli di Torrecchia Vecchia. Offriamo visite pubbliche programmate in alcuni giorni selezionati, oltre a visite guidate private ed esclusive. Poiché si tratta di una tenuta privata, tutte le visite devono essere prenotate in anticipo. Si prega di consultare il nostro calendario per verificare date e orari disponibili.
Per un'esperienza più personalizzata, informatevi sulle nostre visite private. Le prenotazioni sono indispensabili per garantire l'accesso a questo esclusivo gioiello orticolo. Pianificate la vostra visita oggi stesso e immergetevi nella bellezza del nostro paesaggio accuratamente curato.
Arroccate sulla collina, le porte medievali di Torrecchia svelano la grande ouverture della natura. Il Glicine bianco cascante si drappeggia come tende celestiali, sussurrando antichi segreti. La Rosa Lamarque avorio si inchina in graziosa riverenza, mentre le viti trombiformi della Bignonia si intrecciano tra le pietre, i loro fiori una vivace fanfara che accoglie i viandanti in questo rifugio senza tempo di selvaggia eleganza.
Nell'abbraccio della villa, un quadrilatero verde sussurra racconti di tranquillità. Le rose Jude the Obscure dispiegano i loro petali, un'alba di albicocca che si schiude eternamente. La Verbena di Buenos Aires si erge alta, le sue guglie violette protese a sfiorare il cielo. La Sarcococca confusa bianca profuma l'aria con dolci segreti, mentre i fiori avorio del Cornus kousa galleggiano come stelle in un cielo diurno. Qui, il tempo rallenta, ogni respiro è una meditazione, ogni istante un colpo di pennello nel capolavoro di calma della natura.
All'ombra della villa, regna la quiete di un cortile. Linee rettangolari convergono, una tela di serenità. I melograni fanno da sentinelle, la loro antica saggezza sussurra nella brezza. Il Trachelospermum jasminoides intreccia i suoi fiori stellati, un arazzo profumato contro le mura di pietra. I maestosi canfori si protendono verso il cielo, le loro foglie argentate brillano come sussurri al chiaro di luna. In questa piazza tranquilla, il tempo si dissolve, lasciando solo la dolce danza delle ombre e il profumo soave della promessa della sera.
Annidato in alto sulle antiche mura, un giardino segreto dispiega il suo arazzo. I fiori avorio del Catalpa, punteggiati dal rossore della natura, oscillano come lanterne eteree. Il Narcissus poeticus fa la guardia, i suoi petali bianchi sono una tela per corone bordate di cremisi. La Gaura danza su fili invisibili, farfalle pallide congelate in un volo eterno. Sotto, la valle si estende, un mosaico di foreste selvagge e campi domati. Il dominio di Torrecchia Vecchia si dispiega, un testimone del passare del tempo. Qui, in cima al mondo, i viburni annuiscono con le loro teste innevate, mentre le ortensie quercifoglia dipingono le pietre con sfumature sempre cangianti. In questo rifugio nascosto, dove il castello incontra il cielo, le trombe angeliche della Brugmansia annunciano sinfonie silenziose. Ogni fiore è una nota nella partitura della natura, suonata per chi osa ascoltare, in alto, al di sopra del frastuono del mondo.
Mentre il giardino sale verso la villa, la Magnolia Nimbus dispiega i suoi fiori simili a nuvole. Il Fraxinus chinensis sparge petali delicati, riflessi nel dolce fluire del ruscello. Il Ceanothus Concha riversa tesori di blu profondo, riecheggiando il cielo. I melograni restano radicati, mentre i lillà profumano l'aria con i sussurri della primavera. Gli astri disseminano luce stellare e gli ellebori si ergono, sfidando il freddo dell'inverno. Il giardino sussurra rinnovamento e resilienza, un inno silenzioso alla grazia eterna della natura.
Tra le mura crollate di una grande e antica dimora, una vasca rettangolare riflette lo sguardo quieto del cielo. La Rosa Cooperi e la Mme Alfred Carrière si arrampicano sulla pietra, i loro fiori pallidi si ammorbidiscono contro i bordi logorati dal tempo. Il Glicine Rosso scivola con i suoi vivaci viticci, intrecciando colore nei sussurri delle rovine. Vasi in terracotta accolgono alberi di limone, il loro profumo agrumato si mescola ai fiori selvatici che ricoprono il terreno. Le candide trombe del Crinum Bianco si alzano come echi di purezza, mentre l'Amarillide Bella Donna esibisce la sua bellezza tardiva in tonalità di rosa. Attraverso le aperture spezzate, si dispiega il dominio di Torrecchia—un arazzo di bosco e campagna. Qui, il tempo indugia, una pausa serena tra passato e presente.
Tra rovine cadenti, un santuario selvaggio prospera. Le brattee bianche della Davidia involucrata svolazzano come fazzoletti spettrali nella brezza, mentre l'iris giapponese vigila sulla riva dell'acqua, i suoi petali delicati riflessi sulla superficie increspata. I fiori stellati della Sparmannia africana si protendono verso il cielo, una costellazione radicata nella terra. Il Prunus pendula versa le sue lacrime rosa sullo stagno, dove i pesci guizzano come gioielli viventi, le loro squame brillano alla luce screziata del sole. Le trombe angeliche della Brugmansia pendono pesanti, il loro profumo è un canto di sirena nel crepuscolo. Con il calare del giorno, il loro aroma si intensifica, chiamando gli impollinatori notturni. L'aria vibra di vita, un contrasto vibrante con le pietre consunte che sussurrano storie di tempi passati. Questo angolo incontaminato del giardino pulsa al ritmo della natura, dove le rovine diventano una tela per la bellezza persistente della vita. Ogni fiore, ogni increspatura, ogni guizzo di pinna sotto la superficie dell'acqua è una celebrazione audace del presente, che prospera tra gli echi del passato.
Encircling Santa Maria di Torrecchia, the garden stretches wide, a new chapter in the estate’s story. Cercis Canadensis scatters its heart-shaped leaves, delicate blooms tracing the path toward the lake beyond the castle walls. Cornus Kousa’s ivory stars shimmer in quiet reverence, while Rosa Odorata climbs, its fragrance weaving through the air. Magnolia Elizabeth stands proud, its pale yellow blossoms catching fleeting sunlight. Hydrangeas bloom in soft whispers of pink and blue, their heads heavy with summer’s promise. White anemones rise like fleeting ghosts, scattered among the greenery. A living pulse flows through this space—wild yet intentional. The stream murmurs to the ruins, its waters alive with fish darting beneath the surface. Here, nature and history intertwine, each opening in the walls framing Torrecchia’s vast domain like a painting. It is a garden of transitions, where every bloom and ripple speaks of renewal and timeless beauty.
Sotto le pietre senza tempo di Santa Maria di Torrecchia, la natura intreccia il suo incantesimo silenzioso. Le felci Capelvenere si drappeggiano graziosamente sulle antiche mura, le loro fronde delicate catturano sussurri di luce solare. I gerani di Madeira fioriscono con selvaggia spensieratezza, i loro petali vivaci ammorbidiscono i contorni austeri delle rovine. La Viola rampicante si arrampica con pacata determinazione, mentre la Viola odorata ricopre il terreno con sfumature viola profumate. L'aria vibra di vita, una sinfonia di quiete e vitalità. Questo spazio sacro, dove fiori e storia si intrecciano, si apre attraverso archi crollati per rivelare l'immensa distesa del dominio di Torrecchia—un legame vivente tra passato e presente.