Circondando Santa Maria di Torrecchia, il giardino si distende ampio, un nuovo capitolo nella storia della tenuta. Il Cercis Canadensis sparge le sue foglie a forma di cuore, i delicati fiori tracciano il sentiero verso il lago oltre le mura del castello. Le stelle avorio del Cornus Kousa brillano in silenziosa riverenza, mentre la Rosa Odorata si arrampica, il suo profumo si intreccia nell'aria. La Magnolia Elizabeth si erge fiera, i suoi fiori giallo pallido catturano la luce del sole fugace. Le ortensie fioriscono in sussurri delicati di rosa e blu, le loro teste pesanti della promessa dell'estate. Gli anemoni bianchi si alzano come spettri fugaci, sparsi tra il verde. Un battito vitale scorre in questo spazio—selvaggio ma intenzionale. Il ruscello mormora alle rovine, le sue acque vive di pesci che guizzano sotto la superficie. Qui, natura e storia si intrecciano, ogni apertura nelle mura incornicia l'immenso dominio di Torrecchia come un dipinto. È un giardino di transizioni, dove ogni fiore e ogni increspatura parlano di rinnovamento e bellezza senza tempo.
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