Annidato in alto sulle antiche mura, un giardino segreto dispiega il suo arazzo. I fiori avorio del Catalpa, punteggiati dal rossore della natura, oscillano come lanterne eteree. Il Narcissus poeticus fa la guardia, i suoi petali bianchi sono una tela per corone bordate di cremisi. La Gaura danza su fili invisibili, farfalle pallide congelate in un volo eterno.
Sotto, la valle si estende, un mosaico di foreste selvagge e campi domati. Il dominio di Torrecchia Vecchia si dispiega, un testimone del passare del tempo. Qui, in cima al mondo, i viburni annuiscono con le loro teste innevate, mentre le ortensie quercifoglia dipingono le pietre con sfumature sempre cangianti.
In questo rifugio nascosto, dove il castello incontra il cielo, le trombe angeliche della Brugmansia annunciano sinfonie silenziose. Ogni fiore è una nota nella partitura della natura, suonata per chi osa ascoltare, in alto, al di sopra del frastuono del mondo.
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